RECORD DI COMPRAVENDITA DI IMMOBILI
Un anno in crescita! Il mercato italiano degli immobili commerciali, è stato travolto dalle lusinghe degli investitori internazionali, per nulla spaventati dall’incertezza sul futuro politico della Penisola. E così, in molti hanno deciso di scommettere sulla forza dell’economia targata Italia concludendo operazioni record di compravendita di immobili e spingendo, nel 2017, i volumi transati sul valore più alto mai registrato, arrivando a toccargli 11,1 miliardi di euro con una crescita del 25% rispetto a un anno prima.«La presenza di capitali stranieri è diventata una caratteristica struttura del mercato immobiliare italiano: anche lo scorso anno, il 70% del volume transato ha interessato capitali d’oltre confìne», ha spiegato Cristiana Zanzottera, responsabile dell’Ufficio Studi di Bnp Paribas Real Estate Italia. E questo, nonostante la carenza strutturale di prodotto immobiliare di alto livello sul mercato di casa nostra, il più richiesto dagli investitori internazionali. Ma quali sono stati i comparti più dinamici, e quali le aree della Penisola più interessate da questo flusso straordinario di capitali che ha investito il mercato del mattone? Secondo l’analisi di Bnp Paribas, gli uffici hanno continuato a dominare la scena con circa 4 miliardi di euro di investimenti (il 35%del totale). Segue il segmento degli spazi commerciali, su cui sono confluiti circa 2,5 miliardi di euro (22% del totale), mentre il comparto alberghiero ha chiuso l’anno con transazioni per 1,1 miliardi di euro corrispondenti a un incremento di oltre il 50% se confrontato con il 2016. Altrettanto positiva la logistica, sospinta dalla crescita senza sosta dell’ecommerce. Il volume degli investimenti in capannoni ha registrato lo scorso anno ben 1,2 miliardi di euro (in crescita del 75% rispetto al 2016), metà dei quali concentrati in un’unica operazione,la più importante registrata nel 2017 all’interno dello Stivale. Si tratta della cessione di un portafoglio di immobili Logicor da Blackstone ai cinesi di CIC perben 600 milioni di euro. Al di là di questa maxi operazione, gli ultimi 12 mesi sono stati costellati da transazioni piuttosto importanti se rapportato alla dimensione del mercato italiano. È questo il caso, per esempio, della transazione da 315 milioni di euro che ha portato sei immobili ad uso uffici dislocati tra Milano, Roma e Bari nelle mani del fondo Areef 1 Italy Reif. O l’operazione con cui Union Investment ha acquisito da Credit Suisse Eurore al lo shopping centre«Le Befane» di Rimini per 300 milioni di euro. Axa IM Real Asset ha invece preferito indirizzarsi su alcuniasset sanitari di proprietà del Gruppo Humanitas rilevando per 278 milioni di euro l’ospedale di Rozzano, il campus a Pieve Emanuele, il centro ospedaliero Humanitas Gavazzeni di Bergamo, e 2 residenze sanitarie a Cellinie Fornaca, in provincia di Torino. Mentre Idea Fimit, MERCATO IMMOBILIARE per conto del fondo Ippocrate, ha messo le mani sulla sede Edison di Foro Buonaparte a Milano con un esborso di 272 milioni di euro.
«Milano continua a dominare la scena confermandosi il mercato più liquido del nostro Paese e la meta più sicura per gli investitori che cercano ritorni garantiti a lungo termine», ha continuato Zanzottera. «I volumi investiti in città nel 2017 sono stati pari a circa 3,6 miliardi di euro, in aumento del 17%rispetto al 2016. In questo senso bisogna leggere anche la crescita esponenziale del settore high Street che in città, lo scorso anno, ha registrato un miliardo di euro di investimenti sul totale di 1,4 miliardi registrati in Italia. Nel settore uffici invece,data l’elevata competizione per gli immobili core nelle location primarie, gli investitori sono disponibili a orientarsi anche su posizioni secondarie che offrano ritorni più elevati. Questo,grazie anche al fatto che le operazioni di riconversione beneficiano dell’elevata domanda di spazi di qualità da parte di affittuari che cercano canoni inferiori rispetto a quelli delle zone attorno al Duomo».
In termini di rendimenti, secondo l’analisi di Bnp ParibasReal Estate, l’elevatacompetizione per gli ufficipiù appetibili nelle zonecentrali della città ha continuatoa scontrarsi con lalimitata offerta determinandola stabilità dei rendimenti netti registrata attorno al Duomo (3,5%) o nella zonadi Porta Nuova (3,75%). Alcontrario, nelle aree delsemi-centro o della Bicocca, i rendimenti degli uffici sisono attestati tra il 4,75 eil 5%. E cosa dire della Capitale?«Lo scorso anno gli investimenti a Roma sono stati pari a circa 1,2 miliardi di euro (-22% rispetto al2016) e concentrati per lopiù nel settore uffici (per il73% circa) ma con un’evoluzionedecisamente positivaper il settore alberghiero», ha sottolineato Zanzottera. Il resto d’Europa non è rimasto alla finestra. Cresce sensibilmente (+8,7% in un anno) la richiesta di case nelle tre metropoli italiane, dato che fa presupporre un aumento dei prezzi nell’anno in corso. Secondo le previsioni di Immobiliare.it la domanda di case nelle metropoli continuerà ad aumentare raggiungendo a fine 2018 il +10%. Alla fine dello scorso anno, il totale delle transazioni registrate nel Vecchio continente ha sfiorato i 260 miliardi di euro con una crescita del 9% rispetto a un anno prima. Finalmente stiamo uscendo dalla crisi che ci ha colpito negli ultimi anni ed ora assistiamo ad una ripresa che cresce giorno dopo giorno.
Pagina a cura di Cristina